Banche cinesi: l’intervento lascia presagire tempi bui in arrivo

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Le più grandi banche cinesi devono ringraziare il fondo sovrano del paese per il recente raro rialzo delle loro azioni. La Central Huijin Investment, di proprietà statale, ha aumentato la propria partecipazione nel settore. Gli investitori vedono questa mossa come un segnale che le autorità stanno finalmente iniziando a sostenere il debole mercato azionario locale. Ma potrebbe esserci un sottotesto più oscuro.

Central Huijin ha acquistato circa 65 milioni di dollari di azioni delle quattro maggiori banche locali di cui detiene quote di maggioranza: Bank of China, Agricultural Bank of China, China Construction Bank e Industrial and Commercial Bank of China. Secondo i documenti depositati, Central Huijin, una quota del più grande fondo sovrano cinese da 1,4 trilioni di dollari, China Investment Corp, prevede di aumentare le partecipazioni nei prossimi sei mesi.

Questa è una buona notizia per i finanziatori del paese. Prima della crisi immobiliare, le maggiori banche statali aumentavano i prestiti alle famiglie riducendo quelli alle imprese al fine di migliorare gli utili. Senza il sostegno di Pechino, i finanziatori si sono fatti carico della maggior parte del peso delle difficoltà del settore immobiliare nazionale. Ciò include il boicottaggio dei mutui da parte dei proprietari di case e l’aumento dei crediti inesigibili da parte degli sviluppatori in difficoltà.

Un segnale ufficiale che le banche abbiano il sostegno di Pechino aiuterebbe la fiducia degli investitori. Ma potrebbe anche indicare che la crisi immobiliare deve ancora manifestarsi in tutta la sua portata.

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L’ultima volta che un fondo sovrano cinese è intervenuto sul mercato è stato otto anni fa. Ciò è seguito al crollo del mercato azionario del 2015, quando l’indice Shanghai Composite è crollato di oltre il 40%. Invertire il declino delle azioni delle maggiori banche cinesi allora non era facile. Il calo è continuato per tutto il 2016.

Lo stesso potrebbe accadere. In tutta la Cina i consumi restano depressi. Ciò pesa sulla crescita dei prestiti presso gli istituti di credito. I finanziatori sono esposti a sviluppatori che una volta erano considerati finanziariamente solidi, come Country Garden Holdings. Gli analisti prevedono che i prestiti in sofferenza cumulativi raggiungeranno il 15% di quelli agli sviluppatori.

Quel che è peggio è che le tendenze all’indebolimento della qualità dei bilanci bancari non hanno ancora mostrato tutti i danni causati dalla crisi in atto. Il fondo sovrano è intervenuto anche durante la crisi finanziaria del 2008. L’ultima mossa di Pechino dovrebbe essere interpretata come un primo segnale del fatto che i livelli di default del mercato immobiliare rappresentano una chiara minaccia alla stabilità del mercato.

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